Se c’è una cosa che fa rima con viaggio quella è sapori…
No, non è vero, non fa rima per davvero ma è come se dentro di me fosse rima baciata: una delle cose che più mi attraggono del viaggiare è sicuramente conoscere i luoghi che incontro attraverso il loro esprimersi nel cibo.
E questo amore è dichiarato nella mia passione per il fusion e la contaminazione di gusti e sapori di tutto il mondo [non sono esclusi altri pianeti, se un giorno ci arriveremo comodamente…].
Ecco che la tappa più recente è stata Parigi: scopo dichiarato del viaggio era l’esperienza Disneyland per il mio piccolo uomo accompagnato dalla sua adorata zia Disney-addicted ma io non potevo perdere l’occasione di dare un occhio in prima persona alla scena vegan della capitale mondiale del gourmand…
Intendiamoci, Parigi e la Francia basano la loro cultura gastronomica e le loro fortune sulla carne, di ogni genere e grado, e quindi non siamo affatto nella mecca del veg-friendly anzi l’offerta in questo senso è abbastanza limitata, però trattandosi di una megametropoli poi cosette interessanti ci sono sempre.
E vi voglio parlare di una di queste: un localino piccolo, in zona Gare du Nord super centrale [esattamente qui], ideato e condotto in cucina da uno Chèf di gran livello.
Sto parlando di 42 degres [42 gradi in italiano] una bistronomia come si definiscono loro ovvero un incrocio tra un bistrot e una gastronomia, vegan e crudista!
Ho avuto la fortuna di attraversare tutte le proposte grazie a menu degustazione che hanno voluto gentilmente accordami su richiesta, e cos’ ho potuto assaggiare un sacco di cose e prima di tenervi sulle spine subito la sintesi: voto 10, senza tante storie!
Rarissimo trovare un ristorante vegan crudista di questo livello: tecniche perfette, menu ricco e vario con stagionalità, idee, e tanta coerenza. E anche il servizio in sala è stato allo stesso alto livello, gentile, discreto e cordiale.
Ma andiamo a dire due paroline due sui singoli piatti, così, per dare un’idea.
Il primo tris di antipasti si è distinto per un’insalata russa leggera, gustosa e delicatissima, oltre che per una avvolgente e coccolosa vellutata di ispirazione thai con latte di cocco [vellutate che SEMPRE adoro ricevere nel piatto, dunque non potevano sbagliare…] abbinata a un cracker alla spirulina davvero sorprendente.
Molto interessante anche il carpaccio di rutabaga con germogli di rucola e olio al gelsomino ma il top, o meglio il top del top [perchè tutto il pranzo è stato decisamente super] è stato per me il main dish di ispirazione indiana ovvero un palak paneer ai germogli di spinaci con banana al curry, chapati di lino e saraceno al cumino e nigella, tripudio! E anche gli spaghetti di barbabietola con alga dulse, salicornia e pomodori secchi è stata ben oltre la media.
Nel menu degustazione c’era un sacco di altra roba ma io ero veramente al limite, perchè il valore nutritivo del cibo crudo è così potente che sazia velocemente anche di fronte a porzioni apparentemente “mignon”…. Comunque sono riuscito ad assaggiare anche il loro tagliere di 5 formaggi, tutti autoprodotti, ed a chiudere con il dessert ovviamente! A quello non rinuncio QUASI mai…
E ho fatto benissimo: una mousse al cacao crudo e spezie profumate che mi ha totalmente conquistato…
Se passate da Parigi fateci un salto, ne vale veramente la pena!
42 degres
109, rue du faubourg Poissonière
75009 Paris
+33 9 73 65 77 88
42degres.com
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